mercoledì 18 dicembre 2013

SOCRATE DI ROBERTO ROSSELLINI


17 commenti:

  1. Il film parla delle vicende degli ultimi tempi della vita di Socrate. Lo sfondo storico del film coincide con quello che viene considerato il periodo del decadimento della democrazia di Atene: la prima scena mostra l'abbattimento delle mura della città da parte degli Spartani, vincitori della Guerra del Peloponneso, con la successiva istituzione del Governo dei Trenta tiranni.
    Viene presentata la figura di Socrate, impegnato nella sua ricerca filosofica con tanti giovani interessati al suo pensiero. La figura di Socrate è rappresentata in maniera fedele a quella della tradizione e a delinearne il pensiero e la filosofia: la consapevolezza della propria ignoranza come presupposto necessario per la ricerca della verità, il metodo socratico che si avvale del dialogo come mezzo per l'indagine filosofica, l'ironia e la maieutica come momenti del dialogo stesso, l'importanza della virtù nel raggiungimento della felicità, il disprezzo per il denaro, il potere e altri valori terreni, la contrapposizione ai Sofisti e al loro abuso della retorica come strumento per ostentare una falsa sapienza Viene rappresentata anche situazione familiare ed economica: il filosofo vive in povertà con i suoi figli e sua moglie, Santippe, una donna dagli atteggiamenti isterici, sempre critica nei confronti del marito che non provvede al mantenimento della famiglia e della casa, intento solo alla sua indagine filosofica. Gli eventi storici e politici determinano il decadimento della democrazia di Atene anche dopo la cacciata dei Trenta Tiranni: è ormai chiaro che gli Ateniesi, sconvolti dagli eventi, sono sempre meno democratici, mentalmente aperti e tolleranti con chi si mostra critico nei confronti della cultura ufficiale e dei valori tradizionali. A pagare per questo clima di tensione è lo stesso Socrate, che viene ingiustamente accusato prima e condannato dopo per avere, secondo gli accusatori, corrotto la gioventù con i suoi "insegnamenti" e disprezzato gli dèi e la religione di Atene. La difesa di Socrate è lineare e pacata, ma non basta ad evitargli la pena capitale: egli stesso rifiuta qualsiasi altro tipo di condanna, proponendo provocatoriamente, come giusta "pena", di essere ospitato al Pritaneo come cittadino benemerito, e accettando il verdetto dei suoi giudici. Rifiuta anche la possibilità, offertagli dagli amici, di fuggire dal carcere prima dell'esecuzione della condanna, fedele alle sue convinzioni filosofiche i cui cardini sono la giustizia e il rispetto incondizionato delle leggi.
    Il film si conclude con la morte del filosofo che è costretto a bere la cicuta e che, fino all'ultimo non smette di ragionare e di dialogare, con gli amici presenti, sulla vita, la morte e l'immortalità dell'anima.

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  2. Che cosa so più degli altri?Son di non sapere niente;questo è il motto socratico per antonomasia,quello che fa di Socrate un vero sapiente(con la S maiuscola),in contrapposizione a tutte le persone che si vantano di sapere quando poi non sanno nulla.Socrate era un uomo buono,tenace e tollerante ma nel medesimo tempo inflessibile.A volte sulla terra nascono uomini di tale levatura,inoltre il filosofo era una persona normalissima,amava partecipare a banchetti e come si vede nel film di passeggiare per le vie della città di Atene fermandosi pure a comprare qualcosa da mangiare,è stato un militare ed era persino sposato con Santippe.Il film si apre nella città di Atene in piena crisi dopo la guerra del Peloponneso:è stato appena istituito il governo dei trenta tiranni,uno di loro era Crizia.Socrate,nei confronti del governo è stato nello stesso tempo un rispettoso delle leggi ed un rivoluzionario,infatti quando un giorno Crizia gli affida il compito di prelevare il democratico Leonte per farlo condannare,lui torna a casa facendo finta di non sentire,perchè lui è dalla parte della giustizia.Nel film ci sono vari esempi del suo metodo che si suddivide in ironia e maieutica.nella fase ironica Socrate riempie di domande il suo interlocutore e attraverso un procedimento logico lo porta contro le sue stesse affermazioni.Per molti non ha un seguito questa fase perchè,rischiando di essere sfigurati da Socrate lo ignorano e rimandano la conversazione all'infinito,in questo modo Socrate si è fatto molti nemici,i quali,poi,lo hanno fatto condannare a morte.All'ironia,per chi è disposto,segue la fase maieutica.Socrate,affermava di svolgere lo stesso lavoro della madre Fenarete e cioè la levatrice.Al contrario della madre,Socrate non fa nascere i bambini ma la verità in coloro che lo seguono. Socrate incitava la conoscenza di se stessi: Γνῶθι σεαυτόν,diceva.Affermava che la virtù è la conoscenza e la pratica del bene che è conoscenza,mentre il male è la presunzione di sapere.Dunque è saggio chi è consapevole della proprio ignoranza.Quando Socrate viene condannato a morte,la sua famiglia gli consiglia vivamente di assoldare un retore,uno tra i più bravi:Lisia,ma il filosofo si accorge che la maniera in cui lo difende il sofista va contro la giustizia di Atene,pertanto,decide di difendersi da solo.E' qui che si nota il netto contrasto tra il pensiero sofista e Socrate:i sofisti sono quasi degli ingannatori e con le parole sono capaci di salvare anche un condannato a morte ingiustamente,infatti,loro rendono forte il discorso debole.Socrate non è così,lui ricerca la verità.Socrate viene pubblicamente accusato da Meleto,di non credere negli dèi della città e di aver corrotto i giovani.Il filosofo ateniese risponde alle accuse e si difende egregiamente ma verrà ugualmente dichiarato colpevole.Socrate è addolorato non perchè perderà la vita ma perchè gli ateniesi commettono un'ingiustizia nel condannarlo.Sostiene che la sua figura è stata mandata direttamente dal dio Apollo per dispensare i semi della verità e che gli ateniesi si pentiranno di averlo condannato a morte.come ultimo desiderio,chiede ai cittadini di Atene di trattare i suoi figli come lui ha trattato i suoi discepoli:guidandoli alla verità nel modo più virtuoso possibile.Non morirà subito,infatti prima di bere la cicuta,un potente veleno,dovrà aspettare la fine delle festività dedicate a Teseo che sconfisse il minotauro.Trascorre circa u mese in carcere,durante il quale viene esortato dai suoi discepoli a fuggire,data anche l'approvazione delle guardie della prigione.Socrate decide di non fuggire e di sottoporsi alla morte perchè fare il contrario significherebbe infrangere le leggi e,come dice lui stesso,commetterebbe un sacrilegio se combattesse l'ingiustizia con altra ingiustizia.Sul punto di morte continua ad essere tranquillo e conforta i suoi discepoli affranti per la sua morte sostenendo l'immortalità dell'anima che è fonte di vita,quindi sfugge alla morte.Il film si conclude con il decesso del nostro caro filosofo.(Marco Stellaro)

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  3. Il film è una ricostruzione degli ultimi tempi della vita del famoso filosofo ateniese.L'opera è formata per lo più di sequenze dialogate, in pieno rispetto di quella che, fondamentalmente, è stata l’opera filosofica di Socrate: la ricerca della verità nel dialogo con le persone e soprattutto con i presunti “saggi”, privo di qualsiasi pregiudizio, conoscenza precostituita e con la sola consapevolezza della propria ignoranza, consapevolezza che gli valse la consacrazione a uomo più saggio di tutti i tempi da parte dell’Oracolo di Delfi. Il “sapere di non sapere”, l’ironia, la maieutica, il valore della giustizia e la cura dell’anima (prima che del corpo) sono presenti in tutto il film. Anche la ricostruzione storica è fedele: la decadenza della polis greca (di cui Socrate fu vittima illustre), la sconfitta degli Ateniesi contro gli Spartani nella guerra del Peloponneso, il successo della cosiddetta “sofistica” di personaggi come Ippia sono solo i principali scenari che fanno da sfondo al film.L'intera sequenza del processo e della condanna a morte riportano i contenuti della celebre “Apologia di Socrate”, anch’essa opera di Platone, tra le poche a non essere in forma dialogica.(Andrea Maddaloni)

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  4. il si apre con la demolizione delle mura di Atene dopo la vittoria degli Spartani nella guerra del Peloponneso, è infatti in questo periodo di decadenza della democrazia ateniese e della formazione del governo dei trenta tiranni che è ambientato il film. Successivamente viene presentata la figura di Socrate intento a seguire la sua ricerca filosofica accompagnato dai suoi discepoli. Socrata viene presentato come una persona povera che pensa a continuare la sua ricerca invece che procurare da mangiare a sua moglie Santippe e ai suoi figli, infatti Santippe critica spesso Socrate e quello che fa. Il film parla degli ultimi anni della vita di Socrate che spinto dalla curiosità, a causa del responso dell'oracolo di Delfi, si limitava a fare domande per vedere chi fosse più sapiente di lui ma nptava che tutti coloro che si ritenevano sapienti non lo erano mentre lui lo era perchè era consapevole di non sapere e vedendo queste cose si mise afare domande ai politici e uno di questi, per non essere messo in difficoltà lo fece condannare a morte. Socrate fu così accusato di corrompere i giovani non credere negli dei della sua città e di disprezzarne la religione. Santippe chiese a Socrate di farsi aiutare da un retore ma lui non accetta tale aiuto e decide di difendersi da solo scegliendo come aiuto la sua filosofia e il responso dell'oracolo; ma ciò non basta ad evitargli l'accusa e viene condannato lo stesso anche se non morirà subito poichè prima doveva ritornare la nave in onore delle feste di Teseo e viene tenuto in carcere in attesa della nave. Nonostante gli amici gli offrano di fuggire lui rifiuta il loro aiuto perchè secondo la sua filosofia non si commette mai un ingiustizia nemmeno quando ci viene fatta. Quando giunge la notizia dell'arrivo della nave Socrate beve la cicuta, un veleno potentissimo, e così si conclude il film con la morte del nostro amato Socrate.

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  5. L’apologia racconta della difesa di Socrate durante un processo in cui veniva accusato di non rispettare gli dei della città, ma di introdurne di nuovi, e di corrompere i giovani.
    L’opera si compone di tre parti. La prima consiste nel grande discorso di difesa di Socrate alla fine del quale si ebbe la prima votazione che vide la maggioranza dei voti a favore della sua condanna anche se con un piccolo vantaggio.
    La seconda parte contiene il discorso di Socrate in cui espone la sua dottrina e in cui afferma di meritarsi un premio per quello che fa. Questa affermazione gli costerà una notevole perdita di voti e di conseguenza la sua condanna.
    La terza parte comprende un breve discorso di commiato diviso in due momenti: un primo è rivolto a quelli che lo hanno condannato (erano circa 360) in cui mette a confronto morte e malvagità. È più difficile sfuggire alla malvagità che alla morte, perché essa corre più veloce della morte, e i suoi accusatori sono stati raggiunti proprio dalla malvagità, mentre Socrate dalla morte.
    A coloro che lo hanno condannato fa delle conclusioni profetiche in cui esprime un concetto molto importane e vero: uccidendo un uomo non si uccide l’idea che egli aveva creato.
    Il secondo momento del suo discorso è rivolto ai giudici che lo hanno assolto (erano circa 140) a loro rivolge alcune considerazioni sulla morte.
    -Valeria Ammirati

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  7. Si tratta di un film di genere drammatico, sotto la regia di Roberto Rossellini che ripercorre la vita e il pensiero di socrate fino a quando fu condannato a morte. Socrate, ormai anziano, deve tener testa con la forza degli ideali di democrazia agli invasori di Sparta e alla loro spietata tirannia. La sua voce è ancora ascoltata ma, paradossalmente, anche dopo l’abbattimento dei tiranni, egli viene denunciato come corruttore dei giovani. Dopo il processo e la condanna, preferisce la cicuta ad un esilio forzato.
    Del pensiero di socrate non esistono testimonianze scritte, approfondì in particolar modo la dimensione etica e didattica, passando attraverso una vicenda umana - culminata col processo per "corruzione della gioventù" e l'episodio della cicuta - che il film descrive con lucidità ed efficacia.
    Socrate nacque ad Atene nel 469 A.C., sotto il dominio di Pericle e durante i tempi d'oro della città, figlio di uno scultore e di una levatrice. Venne condannato a morte con l'accusa di non riconoscere gli Dei tradizionali della città ma di introdurre divinità nuove; venne anche accusato di corrompere i giovani. Giunta l'ora della sentenza, appena tramontato il sole, serenamente e virilmente, bevve la cicuta. Insegnava che non ci sono maestri e che ogni insegnamento va sottoposto a critica; attraverso questa ricerca infinita l'uomo costruisce la propria identità.
    Noemi coppola

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  8. Il film "Socrate" a cura di Roberto Rossellini, parla del periodo finale della vita di Socrate. L'ambientazione storica corrisponde al periodo di decadenza della Polis greca .
    Esso inizia con la distruzione delle mura di Atene da parte dei vincitori della Guerra del Peloponneso, e della conseguente istituzione del governo dei Trenta.
    In questo clima teso di una città reduce di una dura guerra, viene ritratta la figura del filosofo sopra citato. Ormai settantenne, ma ancora attivo nella sua ricerca filosofica, accompagnato dai giovani interessati alla sua arte. Nel film sono inseriti dei passi tratti dai "dialoghi di Platone" il quale ci parla di Socrate forse nel modo migliore in assoluto, ma tutte le notizie tratte dai Dialoghi assecondano la tradizione ellenica.
    I temi sono i seguenti:
    -consapevolezza della propria ignoranza
    -importanza della virtù per arrivare alla felicità
    -l'opposizione ai Sofisti
    In secondo piano è posta la sua situazione familiare, rappresentata da una moglie isterica con tre figli, non contenta della ricerca filosofica del marito che lei considera inutile.
    Poiché Atene è diventata una città molto meno democratica e quindi meno tollerante, si mostra ostile alla cultura ufficiale.
    Lo stesso Socrate ne pagherà le conseguenze quando sarà accusato ingiustamente e condannato per aver corrotto i giovani con il suo insegnamento e per aver disprezzato gli dei e la religione di Atene.
    La difesa di Socrate è rappresentata in stretto riferimento all' " apologia" di Platone.
    Infine egli stesso rifiuta ogni altro tipo di condanna e propone di essere ospitato presso il Pritaneo, accettando la sentenza dei giudici.
    Il film si conclude con l'imposizione del suicidio del filosofo con il veleno.
    -Rossella Nappo

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  9. ricerca di Socrate -

    Platone racconta che le inimicizie nei confronti di Socrate ebbero inizio dopo la rivelazione dell’oracolo di Delfi: “Socrate è l’uomo più sapiente del mondo”. Il maestro era combattuto fra la consapevolezza di non sapere e la convinzione che il dio non poteva aver mentito; il desiderio di risolvere l’enigma che lo affliggeva lo spinse alla ricerca. Incominciò a cercare e a dialogare con gli uomini ritenuti più sapienti mettendo in pratica la brachilogia attraverso brevi ed incisive domande che richiedevano risposte precise ed immediate. Si accorse in questo modo che tutti coloro che sostenevano di possedere la conoscenza, almeno nel loro campo specifico, ne avevano soltanto la presunzione e venivano messi in crisi dalle domande del filosofo. Prima di ogni altro analizzò gli uomini politici e i poeti perché erano ritenuti i più colti. Dei primi disse che “usavano belle parole, ma che non ne sapevano il significato”, mentre dei secondi disse “poetano per predisposizione naturale e non per propria cultura”.
    -Valeria Ambrosio

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  10. L’apologia di Socrate è la descrizione del processo e della condanna del medesimo. Platone non intende riportare fedelmente tutto il processo, ma esalta la figura e la difesa del suo maestro, quindi l’apologia non è solo la discolpa davanti ai giudici, ma una presentazione di Socrate e del suo pensiero attraverso gli occhi di Platone.
    Si può vedere la difesa di Socrate articolata in tre fasi principali:
    • Socrate confuta tutte le accuse mosse contro di lui, partendo dalle più antiche, fino alle attuali.
    • Assiste alla dichiarazione di colpevolezza e alla richiesta di pena di morte, e propone la sua possibile pena (secondo l’uso dell’epoca).
    • Lancia un ultimo monito ai giudici proclamando di non temere la morte.
    Il processo (399a.C.) era stato voluto da accusatori antichi (non sono nominati durante il processo se non da Socrate stesso) e da accusatori recenti (Meleto, Anito, Licone). Le accuse mosse erano di empietà, per aver rinnegato il culto degli dei della città, aver tentato di introdurne dei nuovi, e di corrompere i giovani facendo apparire migliore anche la ragione peggiore.
    Socrate rimane molto impressionato dall’abilità oratoria dimostrata dai suoi accusatori, infatti esordisce nella sua difesa svilendo la propria. Spiega ai giudici di non essere dotato della retorica propria dei Sofisti e perciò di doversi limitare a perorare la propria difesa usando modesti mezzi linguistici, prega loro quindi di non badare allo stile, ma far fede alla sostanza e soprattutto alla verità di ciò che si appresta a dire.
    -Francesca D'avino

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  11. Questo film tratta della difesa di Socrate durante il processo per la sua condanna a morte. L'Apologia vuole essere anche una sorta di presentazione del personaggio di Socrate, del suo pensiero e del suo stile di vita.
    Il libro si articola principalemente in trei fasi:
    • La prima, dove Socrate confuta tutte le cause che vengono mosse contro di lui, partendo da quelle più antiche a quelle fatte di recente.
    • La seconda fase, dove si assisterà alla dichiarazione di colpevolezza e alla richiesta di pena di morte, dove Socrate proporrà una pena alternativa.
    • La terza e ultima fase dove Socrate dirà ai giudici che egli stesso era convinto dell’esito della sentenza, in quanto non sarebbe stato giusto né esiliarlo, né lasciarlo libero con la condizione di non incorrere più in quelli che erano i reati contestati.
    Gli accusatori più recenti di Socrate saranno Meleto, Anito, Licone, nominati e chiamati in causa dallo stesso Socrate durante il processo.
    Le accuse saranno quelle di empietà, per aver infatti rinnegato gli dei della città e aver provato a introdurne dei nuovi, e di corruzione dei giovani che seguivano la sua dottrina.
    Socrate rimase molto impressionato dall’abilità oratoria dimostrata dai suoi accusatori, non nuovi al mondo della politica della città. Inizia così la sua difesa spiegando ai giudici di non essere dotato della retorica propria dei Sofisti e perciò si limiterà a perorare la propria difesa usando modesti mezzi linguistici, quali quelli che usava nel linguaggio comune. Prega loro di non badare allo stile o alla forma, ma solo alla sostanza di ciò che si appresta a dire.
    -Alessia Irritato

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  12. L’apologia racconta della difesa di Socrate durante un processo in cui veniva accusato di non rispettare gli dei della città, ma di introdurne di nuovi, e di corrompere i giovani.
    L’opera si compone di tre parti. La prima consiste nel grande discorso di difesa di Socrate alla fine del quale si ebbe la prima votazione che vide la maggioranza dei voti a favore della sua condanna anche se con un piccolo vantaggio.
    La seconda parte contiene il discorso di Socrate in cui espone la sua dottrina e in cui afferma di meritarsi un premio per quello che fa. Questa affermazione gli costerà una notevole perdita di voti e di conseguenza la sua condanna.
    La terza parte comprende un breve discorso di commiato diviso in due momenti: un primo è rivolto a quelli che lo hanno condannato (erano circa 360) in cui mette a confronto morte e malvagità. È più difficile sfuggire alla malvagità che alla morte, perché essa corre più veloce della morte, e i suoi accusatori sono stati raggiunti proprio dalla malvagità, mentre Socrate dalla morte.
    A coloro che lo hanno condannato fa delle conclusioni profetiche in cui esprime un concetto molto importane e vero: uccidendo un uomo non si uccide l’idea che egli aveva creato.
    Il secondo momento del suo discorso è rivolto ai giudici che lo hanno assolto (erano circa 140) a loro rivolge alcune considerazioni sulla morte.
    -Luana Massa

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  13. Un ottimo film! Magari ci saranno anche imprecisioni dal punto di vista storico ma la personalità di Socrate è resa davvero bene. in Socrate riesce nell'intento di far capire in 90 minuti il personaggio, la storia e la filosofia che ruotava intorno al grande pensatore greco. Bellissima la scena in cui recitano uno dei passi più famosi de "Le Nuvole" di Aristofane, oppure delicata e tragica la scena della morte.
    -Francesco Aliperta

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  14. Meleto fu l' accusatore d' ufficio, colui che propose la pena di morte e che presentò l' accusa presumibilmente nel gennaio del 399; si sa, infatti, che il processo avvenne in febbraio, per legge il trentesimo giorno dopo l' accusa. Altri accusatori furono Anito, il vero e proprio accusatore e Licone. Al processo furono presenti cinquecento giudici, molto pubblico ed amici e testimoni da entrambe le parti. Il processo fu presieduto dall' arconte re e la votazione avvenne per mezzo di gettoni, ogni giudice ne possedeva due, uno bianco ed uno nero, quello bianco indicava assoluzione, quello nero condanna e la votazione era segreta.

    Gli accusatori lo accusarono di non praticare il culto degli dei di Atene, di credere in dei estranei a quelli ateniesi e infine di corrompere i giovani; quindi, dimostrate le prime due tesi, lo era di conseguenza anche la terza. Ma di fatto questi furono solo dei pretesti, perchè il vero motivo delle avversità contro Socrate era di natura politica: Socrate era oligarchico, gli accusatori sostenitori della democrazia.
    Il film si conclude dunque con il suicidio imposto del filosofo che è costretto a bere un veleno ricavato dalla cicuta.
    -Maria Parisi

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  15. Vissuto fra il 469 e il 399 a.C., il filosofo ateniese (del cui pensiero non esistono testimonianze scritte) approfondì in particolar modo la dimensione etica e didattica, passando attraverso una vicenda umana - culminata col processo per "corruzione della gioventù" e l'episodio della cicuta - che il film descrive con lucidità ed efficacia.
    Bello e filologicamente corretto.
    Rossellini, il maestro, mette in scena la figura storicizzata di Socrate secondo la descrizione più accreditata dalla critica, quella di Platone.
    è curioso d'altronde che quest'ultimo non sia mai presente sulla scena, bensì solo citato.
    Sulla fattura del film sorvoliamo perchè è evidente il poco impegno del regista su aspetti tecnici come il montaggio, la recitazione, le musiche, buone però fotografia e trucco.
    L'importante è la resa di Socrate e in questo la vasta conoscenza dell'autore sul materiale è servita a rendere una delle figure filosofiche più controverse della storia. Bellissima la scena in cui recitano uno dei passi più famosi de "Le Nuvole" di Aristofane, oppure delicata e tragica la scena della morte. L'eprimersi del personaggio è chiaro, quindi alla portata di tutti.
    -Gerardo Ricciardelli

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  17. Questo film parla della difesa di scorate nel processo della sua condanna. L'apologia di Socrate è un testo scritto tra il 399 e il 388 a.C.Nell' apologia è riportato il discorso che egli fece per discolparsi dalle accuse e non è altro che la presentazione del suo stile e dei suoi pensieri. Il testo inizia con la prima difesa di Socrate, presumibilmente verificatasi dopo l'arringa accusatoria di Meleto. Pessimo poeta, Meleto era il presentatore legale dell'accusa, spinto da Anito assieme a Licone, oratore e astuto demagogo. Socrate qui fa sfoggio della sua famosa ironia, dichiarando di essere rimasto stupefatto dall'ars oratoria dell'accusa, al punto da non credere quasi più alla propria innocenza, sebbene sappia che essi non hanno detto nulla di vero. Lo colpisce particolarmente che l'accusa lo abbia dipinto come un ottimo oratore, ed abbia avvertito i giudici di non lasciarsi trarre in inganno: Le accuse saranno quelle di empietà, per aver infatti rinnegato gli dei della città e aver provato a introdurne dei nuovi, e di corruzione dei giovani che seguivano la sua dottrina. Socrate perciò si limiterà a sostenere la propria difesa usando mezzi linguistici, ovvero il linguaggio comune che era solito usare ed Implora i giudici a non badare allo stile o alla forma, ma solo al contenuto di ciò che dice.
    -Carmen Duraccio

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